Cyberpunk 2077 e la critica oggettiva w/ Fossa & Mottura | RoundTwo Chatting #156



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TIMESTAMPS by Handshot
0:00:00 Inizio live e anticipazioni
0:04:49 Parentesi serie tv
0:06:12 Provare giochi in streaming con Parsec
0:14:49 La difficoltà nel gestire la comunicazione videoludica
0:26:56 Progetti fumosi al lancio delle nuove console
0:34:13 Parentesi board games
0:41:07 Cyberpunk 2077 in realtà è un bel gioco
0:54:12 Saltare le secondarie in Ragnarok
1:01:00 Influenzare l’opinione del pubblico
1:09:36 L’oggettività della critica videoludica
1:19:10 Arriva Todd e si parla di cinema
1:31:02 L’ultimo video sul Giappone
1:46:39 Prossimi appuntamenti e saluti finali

Live trasmessa originariamente il: 22/12/2022

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11 thoughts on “Cyberpunk 2077 e la critica oggettiva w/ Fossa & Mottura | RoundTwo Chatting #156”

  1. Adesso tutti stanno paragonando Cyberpunk a Pokemon Scarlatto. Dice molto su quanto si conosca e capisca il medium se si fa un paragone del genere. L'unica cosa che puó essere accostabile é la comunicazione e il backlash del pubblico (comunque enormemente minore nel caso di Pokemon purtroppo). Ma preso il prodotto in mano, considerando l'ambizione e la qualitá dietro al titolo e vedendo anche il processo di recupero post lancio, si parla di due pianeti differenti. Ma al pubblico sembra non importare, la nostalgia ha un potere pazzesco.

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  2. Negare la componente di oggettività sui videogiochi no, soprattutto a livello di gameplay: non è che una meccanica funziona perché sì, funziona perché amalgamata ad altre meccaniche minori (come le gambe di un tavolo che sorreggono il tutto) perché è sviluppata con cognizione di causa rispetto alla tipologia di gioco di cui si tratta e all'obiettivo finale degli sviluppatori come resa finale dell'idea/concept iniziale.
    Se non esistesse una componente oggettiva, i consigli/le opinioni del tizio del bar sotto casa vorrebbero quanto i vostri, ergo solo con questo ragionamento togliete dignità al vostro lavoro e ai vostri colleghi che analizzano in profondità i titoli con le loro meccaniche. Fare il critico/redattore è proprio capire cosa funziona, come e perché, non andare a sentimento. Mi avete lasciato senza parole con questo ragionamento davvero.

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  3. Negare l’esistenza di una critica oggettiva significherebbe negare l’oggettività stessa della realtà o la capacità dell’uomo di riuscire a percepire le sue oggettive dinamiche. La prima ipotesi è naturalmente ridicola, pertanto è da scartare, e la seconda sorge soltanto dal cedere alle difficoltà che si pongono tra la soggettiva percezione dell’uomo e la realtà, e in parte dalla mancanza di un serio interesse a comprenderla. Chiaramente è in dubbio che possa esistere prova assoluta della verità, proprio per la sua natura compartimentale, ma nei suoi particolari aspetti esistono condizioni che possono fungere da eco riguardo quelle forze fisiche fondamentali che costituiscono la realtà, e che pongono tutto in armonia.
    In che modo si ricollega alla critica videoludica? Assodato che il videogioco è una forma d’arte come tutte le altre (Musica, Politica, Cucina, Cinema, Pittura ecc) ed essendo chiaro che la massima espressione dell’arte è beneficiare l’artefice, compreso l’ambiente in cui vive, cercando di raggiungere e mantenere il miglior benessere possibile tramite giochi di equilibrio tra i fattori preponderanti, allora diciamo che anche l’arte videoludica è tanto migliore quanto più tiene in considerazione un equilibrio di fattori che possano beneficiare i fruitori nel loro insieme.

    Tanto più un opera è equilibrata nelle sue componenti, tanto più risulta migliore proprio sul piano oggettivo. Naturalmente l’argomento è più complesso di così perché subentrano anche altri fattori, ma in linea di massima rende l’idea. Questa non è la
    verità, ma senza dubbio una lettura della realtà che gli si avvicina più del pessimismo ad oltranza, condotta sempre più dilagante a causa della pigrizia speculativa e delle tendenze a gratuite forme di scetticismo…

    Infine, se la critica oggettiva non esiste, allora dovrebbe essere falso anche il sentenziare che “la critica oggettiva non esiste” rendendolo automaticamente un parere solo soggettivo, per cui si crea un paradosso logico, cioè un difetto logico.

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  4. Gli attacchi, spesso ad hominem, riguardo voti e recensioni negative del gioco di cui si è fan, derivano a mio avviso, dal grandissimo problema dell’impunibilità e dell’anonimato che internet e i social permettono. Gli stessi che dicono che non capite un cazzo e che dovete morire se affossate il loro gioco preferito sono gli stessi che si fanno i selfie e vi abbracciano alle fiere. Per quanto riguarda il giudizio oggettivo di opere estetiche, beh si commenta da solo.

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